mercoledì 11 settembre 2013

Sirene e Ondine


Le sirene (dal latino tardo sirena - pl.: sirenae; derivato dal greco Σειρήν seirēn - pl.: Σειρῆνες seirēnes) sono delle figure mitologico-religiose, principalmente femminili, di aspetto chimerico umano-animale, caratterizzate da un melodioso e seducente richiamo. Di certe e documentate origini greche, radicate probabilmente in epoche pre-omeriche, successivamente trasferite nella tradizione della Roma antica, le sirene dell'antichità classica si sovrappongono spesso, nella denominazione in lingua italiana,
 con differenti figure mitologiche.
« Per dimostrare le affinità tra i miti delle più lontane nazioni, avviciniamo alle Sirene le Ondine. Queste ultime, anch'esse divinità marine, figlie di Nikar, il "Nettuno" scandinavo, si trovano nel Baltico e in tutti i mari del Nord. Bellissime, occhi azzurri e capelli d'oro, adescano i marinai e li uccidono o li fanno schiavi. »

Le sirene classiche dell'antichità mediterranea affondano il loro mito in epoche che non hanno tuttora potuto far giungere a noi documentazione originale scritta. Citate nell'Odissea e non descritte, si ricollegano a precedenti epiche, come il mito degli Argonauti e quindi alla civiltà egea. Sono comunque numerose le rappresentazioni coeve e precedenti di esseri alati con capo o con capo e busto femminili che vengono associate alle sirene. L'origine letteraria, nell'antichità classica, della figura delle sirene è nell'Odissea di Omero dove vengono presentate come cantatrici marine abitanti un'isola presso Scilla e Cariddi, le quali incantavano, facendo poi morire, i marinai che incautamente vi sbarcavano. La loro isola mortifera era disseminata di cadaveri in putrefazione. Ma Odisseo, consigliato da Circe, la supererà indenne. Omero non descrisse l'aspetto fisico delle sirene; a tal proposito si è presupposto che ciò sia dovuto alla consapevolezza di Omero che il proprio uditore conoscesse le forme di queste creature grazie ad altri racconti mitici come le avventure di Giasone e degli Argonauti. avendo il compito di consolare le anime dei defunti con il loro dolce canto e di accompagnarle nell'Ade.
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Shiloh Pepin è nato con Mermaid Syndrome, o Sirenomelia, una delle condizioni più rare che l'uomo conosca. Questa condizione indica il feto non riesce a svilupparsi normalmente sotto la vita, causando una fusione degli arti inferiori. Dei pochi feti che in realtà rendono di nascita, la maggior parte muore entro poche ore lasciando il grembo materno. Il 24 ottobre, 10 anni, Shiloh Pepin è morto dopo aver trascorso una settimana in ospedale con la polmonite.

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 Shiloh Pepin was born with Mermaid Syndrome, or Sirenomelia, one of the rarest conditions known to man. This condition means the foetus fails to develop normally below the waist, resulting in a fusion of the lower limbs. Of the few foetuses that actually make it to birth, most die within hours of leaving the womb. On October 24, 10-year-old Shiloh Pepin died after spending a week in the hospital with pneumonia.

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A captivating documentary on the real existence of Mermaids and once again another government coverup to try and discredit these scientists, men and women of facts and numbers, we say well not until science proves it.... well they did but were silenced. They did not try to find mermaids they tried to find a new species that was popping up, the only conclusion these people of science had was the truth.....
 Mermaids are Real.

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Un documentario avvincente sulla reale esistenza di sirene e ancora una volta un altro insabbiamento del governo per cercare di screditare questi scienziati, uomini e donne di fatti e numeri, diciamo pure non fino a quando la scienza lo dimostra .... bene hanno fatto, ma sono stati messi a tacere. Non hanno cercato di trovare sirene hanno cercato di trovare una nuova specie che è stato spuntando, l'unica conclusione a queste persone di scienza avevano era la verità ..... Le sirene sono reali.

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CHE COSA VEDETE VOI ???

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ED IL 

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SONO GLI SPIRITI GUIDA NEI GIOCHI DI CARTE



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mercoledì 4 settembre 2013

IMAGOMUNDI : i 5 Elementi




Quintessenza

Esiste un Quinto Elemento. Esso è chiamato in diversi modi dai diversi popoli, è l’elemento primordiale da cui originano tutti gli altri, oltre lo spazio-tempo, l’Elemento non creato e indefinibile...

http://cipiri21.blogspot.it/2013/09/etere.html

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Il fuoco è un elemento che ha assunto spesso un'importanza simbolica per numerose religioni e tradizioni culturali, oltre ad essere stato fondamentale per lo sviluppo della civiltà. Ha dato origine a varie forme di pensiero...

http://cipiri21.blogspot.it/2013/09/fuoco.html
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La terra, dimora e luogo d'origine dell'umanità, è stata spesso venerata come un elemento simbolico,
 dotato di una propria valenza spirituale, da diverse tradizioni di pensiero...

http://cipiri21.blogspot.it/2013/09/terra.html
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L'aria, è un elemento al quale sono state spesso attribuite le proprietà dello spirito e della purezza.
 La sua importanza, per numerose tradizioni di pensiero, consisteva nel permettere di respirare e quindi,
consentendo la vita, nell'infondere l'anima...

http://cipiri21.blogspot.it/2013/09/aria.html
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L'acqua è un elemento ritenuto importante pressoché universalmente dai vari popoli della terra,
 e ha dato origine a numerose tradizioni spirituali...

http://cipiri21.blogspot.it/2013/09/acqua.html

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Etere



Quintessenza

Esiste un Quinto Elemento. Esso è chiamato in diversi modi dai diversi popoli, è l’elemento primordiale da cui originano tutti gli altri, oltre lo spazio-tempo, l’Elemento non creato e indefinibile.

Le religioni lo chiamano Dio, gli Ermetisti lo chiamano Etere, gli Alchimisti Quintessenza,
 le Streghe l’Akasha, i Buddisti giapponesi lo chiamano Chi (pronunciato com’è scritto).
Qualunque nome vogliate dargli, esso è lo Spirito.
 Questo elementale si manifesta con qualsiasi immagine la vostra mente voglia dargli.
 Esso vi rappresenta, così come rappresenta il potere che siete capaci di dirigere sul vostro obbiettivo magico.
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Fuoco


Il fuoco è un elemento che ha assunto spesso un'importanza simbolica per numerose religioni e tradizioni culturali, oltre ad essere stato fondamentale per lo sviluppo della civiltà. Ha dato origine a varie forme di pensiero nel corso della storia.
Il fuoco è uno dei quattro elementi della filosofia greca antica. Era comunemente associato alle qualità dell'energia, della grinta e della passione. Secondo la mitologia greca, Prometeo rubò il fuoco agli dèi per donarlo agli umani bisognosi di aiuto, trasmettendone in loro la potenza; fu per questo punito dagli dèi
che lo incatenarono a una montagna mentre un'aquila gli divorava il fegato.
Gli antichi greci dinstinsero inoltre la forza distruttiva del fuoco (aidelon) generalmente associata al dio Ade, dalle sue potenzialità creative, associate a Efesto. Anche la dea Ecate aveva relazioni col fuoco, ed era chiamata in modi diversi: Pyrphoros (portatrice di fuoco), Pyripnon (soffiatrice di fuoco), Daidoukhos (tedofora) e Phosphoros (portatrice di luce).
I filosofi greci individuarono nel fuoco uno degli archè (o origine) del cosmo, cioè una delle diverse soluzioni proposte dai presocratici per cercare di ricondurre a un'unica sostanza i mutamenti della natura. In particolare Eraclito sosteneva che il mondo aveva avuto origine dal fuoco, da lui inteso come forza primigenia che regola la legge degli opposti contrari. È probabile tuttavia che Eraclito utilizzasse l'immagine del fuoco più come metafora per indicare l'eterno divenire del Lògos.
Con Empedocle di Agrigento (495 - 435 a.C.), il fuoco divenne uno dei quattro elementi classici della filosofia greca, insieme alla terra, all'aria, e all'acqua. Empedocle li chiamava "radici". .


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Terra


La terra, dimora e luogo d'origine dell'umanità, è stata spesso venerata come un elemento simbolico, dotato di una propria valenza spirituale, da diverse tradizioni di pensiero.

La terra è uno dei quattro elementi della filosofia greca antica. Era comunemente associata alle qualità della praticità, dell'approccio materialista, e della moderazione.
 Era anche attinente agli aspetti fisici e sensuali della vita.
Secondo la mitologia greca, Prometeo plasmò i primi uomini dalla terra, a partire da un composto fangoso. Col filosofo Empedocle di Agrigento (495 - 435 a.C.), la terra divenne uno dei quattro elementi classici, insieme al fuoco, all'aria, e all'acqua. Empedocle li chiamava "radici".
Platone (427-347 a.C.) accolse nella sua filosofia la dottrina dei quattro elementi di Empedocle. Nel Timeo, suo dialogo cosmologico, il solido platonico associato alla terra è il cubo, che è formato da sei facce quadrate. Egli collocava la terra tra il fuoco (costituito da quattro lati triangolari) e l'aria (rappresentata da otto facce triangolari).
Allievo di Platone fu Aristotele (384 - 322 a.C.), il quale ha fornito una diversa spiegazione per i quattro elementi, basata su coppie complementari. Egli li dispose concentricamente intorno al centro dell'universo, a formare la sfera sublunare. Secondo Aristotele, la terra è sia fredda che secca, e fra le sfere elementali occupa un posto intermedio fra il fuoco e l'acqua. Ai suoi antipodi sta l'aria.
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Aria


L'aria, è un elemento al quale sono state spesso attribuite le proprietà dello spirito e della purezza. La sua importanza, per numerose tradizioni di pensiero, consisteva nel permettere di respirare e quindi, consentendo la vita, nell'infondere l'anima.

L'aria è uno dei quattro elementi della filosofia greca. Gli antichi greci utilizzavano due parole diverse col significato di "aria": aer, che indicava gli strati più bassi e oscuri dell'atmosfera; ed aether, che significava invece l'atmosfera luminosa in alto situata sopra le nuvole. Platone, ad esempio, scriveva che
«Così è l'aria: vi sono le varietà più brillanti che chiamiamo etere, quelle più sporche che noi chiamiamo nebbia e tenebre, e altri tipi per i quali non abbiamo alcun nome...».
I filosofi greci individuarono nell'aria uno degli archè (o origine) del cosmo, cioè una delle diverse soluzioni proposte dai presocratici per cercare di ricondurre a un'unica sostanza i mutamenti della natura. In particolare Anassimene di Mileto (586 a.C. - 528 a.C.) identificava il principio della realtà nell'ànemos,
 il soffio vitale.
L'aria per lui è infinita, immensa e sempre in movimento; non necessita di un supporto a differenza dell'acqua, ed è essenziale per la vita. Egli inoltre ipotizzava che le trasformazioni qualitative della natura avessero origine nel processi di condensazione e rarefazione dell'aria: questa salendo diviene calda e rarefatta, fino a trasformarsi in fuoco, viceversa raffreddandosi e condensandosi diventa acqua, infine terra e roccia.
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Acqua


L'acqua è un elemento ritenuto importante pressoché universalmente dai vari popoli della terra, e ha dato origine a numerose tradizioni spirituali.

L'acqua era uno dei quattro elementi primari secondo le cosmogonie suggerite da alcuni esponenti della filosofia greca antica. Era comunemente associata alle qualità dell'emozione e dell'intuizione. All'acqua in particolare venivano assegnati: l'attributo dell'umido e del freddo, che la contrapponevano dunque al fuoco secco e caldo; il punto cardinale Ovest; l'aspetto femminile. I filosofi greci individuarono inoltre nell'acqua uno degli arché (o origine) del cosmo, cioè una delle diverse soluzioni proposte dai presocratici per cercare di ricondurre a un'unica sostanza i mutamenti della natura. In particolare Talete sosteneva che l'acqua è il principio primordiale che determina la vita, nel quale tutte le realtà ritornano una volta terminata la loro esistenza. Aristotele non troverà ragioni a questa sua affermazione, ma intuì che l'idea di Talete doveva provenire dalla semplice osservazione della natura: ogni essere si nutre dell'umido, quindi tutto ciò che è umido è vitale, perciò, essendo l'acqua fonte di questa umidità vitale, deve essere anche il principio fondante.

Per Talete infatti, secondo la testimonianza della Metafisica aristotelica, «l'alimento di ogni cosa è umido, lo stesso calore deriva dall'umidità e di essa vive, e ciò da cui le cose derivano è appunto il loro principio»[2]. L'idea di Talete, sempre secondo Aristotele, potrebbe anche avere origine nei poemi omerici che fanno di Oceano e Teti gli artefici di ogni generazione.

Con Empedocle di Agrigento (495 - 435 a.C.), l'acqua divenne uno dei quattro elementi classici della filosofia greca, insieme alla terra, all'aria, e al fuoco. Empedocle li chiamava "radici".

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domenica 1 settembre 2013

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La Parola Di Quelo

Il profeta di QUELO

Tu cerchi la risposta ma la risposta non la devi cercare fuori

la risposta è dentro di te è però è sbagliata!

Se sei arrivato qui é perché cerchi, anche te, una risposta.

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